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Concorsi pilotati e spese "pazze" all'Università di Reggio: chiuso il cerchio su 43 indagati

L’inchiesta “Magnifica” era partita dalla denuncia di un architetto di Messina, Clarastella Vicari Aversa che era stata scartata in un concorso per ricercatore senza un'adeguata valutazione dei requisiti

Chiusa l'indagine “Magnifica”, l'operazione condotta dalla Procura di Reggio Calabria in sinergia operativa con i militari del nucleo di Polizia economico-tributaria del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria che ha acceso i riflettori sul sistema di gestione dell'Università “Mediterranea” tra concorsi pilotati per l'assegnazione di cattedre a professori e l'utilizzo delle carte di credito dell’Ateneo per sostenere spese «per fini personali e non istituzionali».

E' a firma dei Pubblici ministeri Sabrina Fornaro e Flavia Maria Luisa Modica l'avviso conclusione indagini preliminari datato 29 novembre 2023 notificato a 43 indagati.

Diverse le contestazioni tra cui spicca l'ipotesi di reato di associazione per delinquere a carico di persone: gli ex rettori Santo Marcello Zimbone e Pasquale Catanoso (anche nel suolo di prorettore vicario); l'ex direttore generale dell'Ateneo, Ottavio Salvatore Amaro; il direttore del Dipartimento di architettura Adolfo Santini; il direttore del Dipartimento di giurisprudenza, economia e scienze umane Massimiliano Ferrara; il professore associato dello stesso Dipartimento di giurisprudenza Antonino Mazza Laboccetta; Gianfranco Neri, direttore dipartimento architettura e territorio, Giovanni Saladino, responsabile unico del procedimento inerente le procedure concorsuali dell'Ateneo; i funzionari dell'area tecnico-scientifica ed elaborazione dati della “Mediterranea”, Alessandro Taverriti e Rosario Russo.

L’inchiesta “Magnifica” era partita dalla denuncia di un architetto di Messina, Clarastella Vicari Aversa (persona offesa nel procedimento), che era stata scartata in un concorso per ricercatore senza un'adeguata valutazione dei requisiti di competenza e titoli di studio a vantaggio di altri candidati che godevano di una vera e propria corsia preferenziale.

Dal giorno della notifica tutti gli indagati avranno venti giorni di tempo «per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere di essere sottoposti ad interrogatorio».

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