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Siderno, la società Sika: «Noi estranei all’inquinamento della falda acquifera»

Dall’avv. Andrea Rodolfo Masera riceviamo e pubblichiamo:

«Si è rivolta al mio studio la società Sika Italia S.p.A., conferendomi incarico di procedere nei Vostri confronti nelle sedi giudiziarie competenti al fine di ottenere inibitoria giudiziale avente ad oggetto una pubblicazione gravemente offensiva e diffamatoria comparsa sia sulla testata online Gazzetta del Sud online, sia sul quotidiano cartaceo Gazzetta del Sud, nonché nella Rassegna stampa Edizioni Calabria online del 28 novembre u.s. (tutte edite dalla società S.E.S. Società Editrice Sud S.p.A.), nonché per ottenere il risarcimento di tutti i danni che da essa sono conseguiti alla nostra assistita.
«La mia assistita lamenta, in particolare, il carattere diffamatorio dell’articolo intitolato “Siderno, primo passo verso la bonifica della falda inquinata dalla “Sika”, a firma di Gianluca Albanese. In esso si legge, infatti, “Il lavoro (finanziato per complessivi 2.116.784,16 euro dal decreto dirigenziale della Regione Calabria n. 58884 dello scorso 27 aprile che destina le somme stanziate per questo genere di interventi dal Ministero della Transizione Ecologica) va completato entro la fine del 2024 dopo essere stato dichiarato improcrastinabile a seguito di una prima indagine compiuta nel 2018, commissionata a seguito dell’accertamento del superamento dei valori di concentrazione della soglia di contaminazione, frutto della presenza di alcuni inquinanti nel sottosuolo dello stabilimento della Sika Spa, attivo nella produzione e commercializzazione di additivi per l’edizilia”.
«Il titolo unitamente al contenuto decettivo del corpo dell’articolo, identificano come responsabile dell’inquinamento la società mia assistita.
«L’assunto non corrisponde per nulla a verità ed anzi è stato accertato, anche a seguito delle verifiche effettuate dagli enti preposti, Sika S.p.A. è del tutto estranea rispetto all’inquinamento, non avendo neppure mai utilizzato le sostanze che avrebbero determinato l’inquinamento.
«Inoltre, è stata la medesima società, con comunicazione inviata alle autorità competenti in data 31-01-2017, a denunciare la possibile contaminazione, dovuta ad attività certamente estranee alla propria.
«Essendo manifestamente difformi dal vero, il titolo e la notizia sono gravemente lesivi della reputazione e del decoro della società Sika Italia S.p.A., integrando il reato di diffamazione a mezzo stampa, previsto e punito dall’art. 595 C.P., anche in considerazione del fatto che l’articolo in parola è stato ripreso da diverso siti che lo hanno “rilanciato”, ampliando ulteriormente la platea dei destinatari e, quindi, aggravando la diffamazione a danno della società mia assistita».

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