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Reggio, quattro furti in meno di 8 mesi: «Organizzatissima» la gang rom

Professionisti del furto. Non si fermava davanti ad alcuno ostacolo, né temeva le conseguenze della legge o la prospettava di pesanti condanne, la gang di rom, che operava sull'asse Reggio-Gioia Tauro, incastrata dai Carabinieri per aver consumato i clamorosi furti di mezzi pesanti ed attrezzi di cantiere dalle sedi delle società di servizi del Comune “Castore” e “Idroreghion”. Gli stessi inquirenti non esitano a definire come «un vero e proprio gruppo criminale». A loro carico «gravità dei delitti», precedenti penali e di polizia a carico di sette degli otto indagati e non ultimo la sequenza di raid criminali visto che «si contano ben quattro azioni predatorie nell'arco di soli otto mesi, da luglio 2022 a febbraio 2023, lasso di tempo nel quale dei mezzi e dei beni trafugati si sono perse le tracce, probabilmente perché alienati su mercati anche esteri».
Argomentazioni che hanno indotto il Gip di Reggio, Margherita Berardi, a sottolineare l'esigenza della massima misura cautelare: «Sussistono, a parere di questo giudice, specifiche e concrete esigenze cautelari e, in particolare, il pericolo di reiterazione di delitti della medesima natura di quelli per i quali si procede. Invero, come evidenziato dal pubblico ministero, dalle indagini svolte è emerso che esiste un vero e proprio gruppo criminale, guidato dal Guerino, che si avvale di volta in volta di soggetti provenienti dal medesimo contesto spaziale e sociale, disponibili a commettere delitti contro il patrimonio di rilevante gravità e specializzati, per così dire, in furti di mezzi pesanti e attrezzi da cantiere, per la realizzazione dei quali si avvalgono di schemi operativi collaudati e indicativi dell'assenza di qualsiasi titubanza. Si noti infatti come i gruppi operativi di volta in volta costituiti si introducano all'interno dei cantieri, arrivando a danneggiare gravemente i dispositivi posti a protezione dei beni pur di assicurarsi la refurtiva e si allontanino da tali luoghi a bordo dei mezzi rubati, attraversando la città, evidentemente confidando nell'impunità».

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