«Con la sentenza del non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste” si è concluso l’ultimo atto dei procedimenti giudiziari che hanno preso avvio a seguito di una produzione seriale di denunce e querele sporte dall’esponente del Pd Demetrio Naccari-Carlizzi per colpire le giunte di centrodestra che hanno governato la Città per un decennio. Devo dire che ho affrontato il procedimento davanti al Gup con grande serenità, con la forza della mia coscienza e nella consapevolezza dell’oggettiva inconsistenza delle accuse formulate. Tuttavia, ho provato un sentimento di amarezza per aver dovuto ripercorrere la “stagione dei veleni” che ha condotto Reggio in uno stato di degrado mai raggiunto».
È ancora amareggiato, nonostante il proscioglimento del Gup, l’ex sindaco Demetrio Arena. E lo spiega: «La mia amministrazione, che ha operato per soli 17 mesi, si è insediata nel maggio 2011, quando era già partita la violenta e cinica offensiva contro l’allora governatore della Calabria e la sua classe dirigente. L’azione è partita in ambito politico ed è stata alimentata grazie a una virulenta iniziativa mediatica. Il centrosinistra, che non ha mai accettato e metabolizzato le due sonore sconfitte elettorali subite ad opera di Scopelliti nel 2002 e nel 2007, dopo aver avviato una strumentale azione giudiziaria, ha orchestrato una campagna mediatica senza precedenti che attraverso una gigantesca rete di menzogne ha costruito il Grande imbroglio del famigerato “buco di bilancio”. In quello scenario, la mia Amministrazione, appena insediatasi, ha compiuto con impegno, trasparenza e professionalità quella tanto reclamata e pretesa “operazione verità “ sui conti del Comune, accertando il deficit di bilancio nella sua reale consistenza, e cioè 118 milioni di euro, cifra ben lontana da quelle fantasiose ipotesi rappresentate dai giornali che, invece, raccontavano di somme vicine al miliardo di euro».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio
Caricamento commenti
Commenta la notizia