L’Azienda sanitaria approva i documenti contabili di previsione e traccia la rotta per il 2024 e attraverso il pluriennale fino al 2026. Un’inversione rispetto ai “buchi neri” degli anni scorsi. E infatti i vertici dell’Azienda sono impegnati su più fronti mentre tracciano le prospettive future dell’Asp reggina, stanno ricostruendo il pregresso. Entro il mese di dicembre infatti si dovranno approvare i bilanci degli anni precedenti. Sono dieci anni di contabilità da passare a setaccio, per far rientrare nei canoni della normalità la situazione debitoria. Ad oggi, l’ammontare complessivo iniziale delle richieste dei creditori comunicato dalla Regione è stato esaminato per il 90% circa. Si legge nel documento.
Del resto nel mese di luglio quando la direzione del nuovo management guidato dal direttore generale Lucia Di Furia aveva compiuto il primo piccolo miracolo, approvare con un avanzo di bilancio il rendiconto, la dirigente aveva considerato: «Il 2022 – considera la dirigente – è stato l’anno della sopravvivenza, il 2023 quello dell’inversione di rotta, il 2024 quello che porterà il rilancio dell’Azienda che sta piano piano riconquistando credibilità e fiducia con le istituzioni e i cittadini». L’articolato documento di previsione prende atto che si rimane in attesa della definitiva assegnazione del fondo sanitario regionale per l’anno 2024 e che i costi aziendali affrontati nel corso dell’anno 2023 non risultano ulteriormente comprimibili, almeno nel breve periodo, pena l’impossibilità di erogare i livelli essenziali di assistenza sanitaria.
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