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Galleria Limina a pezzi, è l’ora della paura. E se Anas l’avesse pensata giusta?

Ionio-Tirreno / I calcinacci caduti dalla volta, caso fortuito o forse campanello d’allarme. La mente torna al progetto-choc originario: chiusura totale del traforo per venti mesi. Poi il dibattito si spostò sull’isolamento del territorio...

«Cosa c’è? C’è che tanto benzina ce n’è...”. L’avranno pensato (e cantato) gli irriducibili della movida di “Retromarina” – così un tempo si definiva il mondo al di là del versante ionico dei monti – che nella tarda serata di domenica, con la spensieratezza del caso, stavano rientrando a casa. E di benzina ce n’è voluta, quando, in prossimità dell’Imbocco della galleria della Limina, le loro vetture sono state dirottate sulla strada provinciale 5, un tratto di tornanti stretti e scomodi quando vengono percorsi per una scampagnata durante le assolate giornate estive, figuriamoci nelle notti di un inverno alle porte, quando il gelo può rendere l’asfalto scivoloso e la nebbia sfuma i contorni di guard rail e linea della mezzeria.
Già, perché subito dopo la caduta di pezzi di calcinacci dall’ingresso est del traforo della Limina, e in attesa del completamento delle operazioni di messa in sicurezza del percorso, ai primi ignari automobilisti di passaggio, diretti sulla ionica, la soluzione più sbrigativa è parsa quella di deviare su quella che, verso la fine di luglio era stata indicata dai vertici della politica regionale e di Anas (che il 25 luglio l’avevano percorsa in sopralluogo con una lunga carovana di auto) la principale alternativa rispetto a quella che sembrava una decisione ineluttabile: chiusura di venti mesi del traforo per lavori di manutenzione straordinaria. Dopo pacate proteste, vari minuetti della comunicazione istituzionale della Cittadella e ipotesi progettuali della Metro City mai tenute in seria considerazione, dal cappello a cilindro dell’asse Roma-Catanzaro, a settembre è spuntata la soluzione della rimodulazione del progetto, puntellando in maniera chirurgica solo i punti danneggiati e compiendo i lavori necessari in orari notturni. Opere che dovrebbero iniziare ai primi di gennaio (non è ancora stata resa nota la data di inizio) col doveroso e preliminare drenaggio delle acque di scolo, le cui infiltrazioni sono la prima causa del deterioramento della volta interna.

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