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Porto e Ets, a Gioia Tauro non resta che vigilare

La norma Ue entrerà regolarmente in vigore lunedì: a nulla è valso il pressing del governo, non tranquillizza la strategia degli ”scali limitrofi”

Il porto di Gioia Tauro

«Assumere ogni utile iniziativa»: l’ennesimo invito ad intervenire sull’Ets, molto probabilmente tardivo, arriva dalla Commissione Trasporti della Camera, che nell’ultima seduta ha approvato una relazione nell’ambito dell’esame del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e del Bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026. Nel documento, fra l’altro, si fa riferimento alla norma europea sulla tassazione delle emissioni inquinanti delle navi che, pronta ad entrare in vigore dal’1 gennaio 2024, rischia di generale delocalizzazioni dei traffici verso i porti del Nord Africa a danno di Gioia Tauro. Vani, ad oggi, sono risultati tutti i tentativi d’intervento sulla Commissione Europa effettuati anche dal governo insieme ad altri sei Paesi europei: l’Ets entrerà in vigore nei tempi e nei modi previsti. E cambierà poco o nulla, in termini di competitività, la classificazione di Tanger Med ed East Port Said come “porti limitrofi nel trasbordo di container”, assoggettando le navi portacontainer che fanno scalo in questi porti e che servono anche scali dell’Unione Europea al pagamento del 50% dell’imposta.

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