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Bloccate pure le aste del Calopinace nel “pantano” del Decreto Reggio

Sui fondi per l’opera pesa il rischio di un pignoramento. La soluzione annunciata da anni stenta ancora a concretizzarsi

È una di quelle storie di lavori che sembrano non conoscere mai la parola “fine”. Opere lasciate nel limbo e in attesa che qualcosa le sblocchi: stiamo parlando stavolta delle aste sul torrente Calopinace, che devono essere completate da anni e sono in balia anche del contenzioso sul grande bacino di finanziamento ricadente nell’ex Decreto Reggio. Non solo il centro integrato agroalimentare di Mortara ma anche questo snodo importantissimo per riordinare la viabilità cittadina.
Sul Decreto già oggetto di contenzioso si è di nuovo in attesa di capire se un nuovo pignoramento possa andare a bloccare le procedure in cantiere. Era successo già alla fine del 2022 a cavallo con l’inizio del 2023, quando la società “Lafatre” notificò un pignoramento fino alla concorrenza di 35 milioni di euro. Tale atto traeva origine dal titolo esecutivo lodo arbitrale n. 16/2012 deliberato il 23 febbraio 2012 dal collegio, relativo al contratto d'appalto per l’esecuzione del famoso “Progetto integrato: Centro alimentare trasporti pubblici e servizi annessi”, dichiarato esecutivo nel 2012 dal presidente del Tribunale di Roma. Successivamente quel pignoramento fu respinto e le somme furono dichiarate impignorabili ma adesso c’è un nuovo procedimento e tutto è bloccato. Per questo le attività delle aste sul torrente Calopinace continuano a essere ferme.

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