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Gioia Tauro, la ricetta energetica della Cisl: "Fotovoltaico nel retroporto e termovalorizzatore moderno"

Nell’alveo del contenzioso che da decenni insiste tra ente regionale Corap e Autorità portuale di Gioia Tauro rispetto a centinaia di ettari di area industriale, utilizzare gli spazi marginali, non quelli sui quali dovrebbero insistere attività produttive connesse all’attività portuale, per l’installazione di un fotovoltaico che produca energia rinnovabile e sostenibile, al di là del progettato rigassificatore che può diventare una prospettiva non tanto per l’approvvigionamento del gas ma per tutto ciò che consegue l’utilizzo di alcune attività collegate all’impianto, ovvero la piastra del freddo. È la proposta del segretario generale della Cisl di Reggio Calabria, Romolo Piscioneri nata a margine di un seminario formativo sul mondo del mercato libero dell’energia promosso da Adiconsum Calabria e svoltosi, ieri mattina, nell’auditorium “Aula del Sinodo” della parrocchia di San Gaetano Catanoso, lungo la SP1.

Piscioneri ha fatto anche riferimento alla moderna idea di termovalorizzatore, che non è l’attuale bruciatore di contrada Cicerna, da rendere non inquinante secondo un fattore di nuova ingegneria evoluta sfruttandolo, a supporto di una raccolta differenziata fatta con un certo criterio, per risolvere il problema dei rifiuti e produrre energia. “Ormai - ha evidenziato Piscioneri - l’approvvigionamento di un’energia non inquinante da fonti sostenibili è diventata una necessità stabilita da accordi planetari e gli Stati e le grandi multinazionali che producono devono tenerne conto. Il problema è anche di capire che bisogna arrivare in maniera puntuale all’approvvigionamento da fonti naturali come il fotovoltaico che, però, non diventi invasione di terreni agricoli che devono essere destinati alle derrate alimentari ma dev’essere studiato in quegli ambiti che non deturpano l’ambiente, come l’area retroportuale. Infine, -ha aggiunto - una grandissima opportunità è l’idroelettrico: delle nostre tre dighe che insistono nell’area della Città Metropolitana non ce n’è una che abbia una mini centrale adeguata affinché si possa produrre energia. Serve puntare sull’energia che le peculiarità climatiche del territorio offrono e che devono essere messe in consonanza con l’esigenza di chi produce e della comunità per far sì che non diventi un fattore invasivo”. L’incontro, una guida pratica, per mettere al centro dell’attenzione i diritti dei cittadini, è stato condotto da esperti del settore energetico come il formatore Gianni Cefalì e l’esperto in alfabetizzazione digitale Luciana Marotta, che hanno guidato i partecipanti attraverso una serie di sessioni interattive e informative che hanno coperto argomenti come l’introduzione e la panoramica esaustiva sul passaggio al mercato libero dell’energia e sui suoi impatti sui consumatori; flessibilità contrattuale e sostenibilità; esplorazione delle tendenze emergenti nel settore, l’energia rinnovabile, l’efficienza energetica; comportamenti sostenibili; reclamo e conciliazione paritetica.

L'Italia si colloca al sesto posto per costi d'energia

Si è iniziato dall’abc, cioè dalla lettura della bolletta, per capire come risparmiare sui consumi, abituati come siamo a utilizzare elettrodomestici energivori, per poi passare ad un vero e proprio focus sulle imposte, accise e iva, sui consumi stimati e rilevati, con l’operazione di autolettura del contatore che in pochi consumatori consapevoli fanno. Interessante e apripista dell’argomento politiche energetiche il dato dei prezzi in Europa: l’Italia si colloca al sesto posto per costi d’energia con le tariffe applicate che sono molto più alte di quelle in vigore in Spagna e Portogallo, paesi che producono più corrente da fonti rinnovabili. Fanno peggio di noi solo Germania, Belgio e Olanda. L’attenzione è stata posta però soprattutto al fatto che dal 1.aprile circa 9 milioni di persone, di cui la metà vulnerabili, saranno trasferite al sistema tutela graduali mentre 3,5 milioni sono già nel mercato libero. E qui entra in campo l’associazione dei consumatori Adiconsum, attiva già dallo scorso anno sul territorio di Gioia Tauro abbracciando l’intera Piana, un aspetto importante per far capire che ci sono degli strumenti ai quali il consumatore si può rivolgere. Come i reclami e le conciliazioni paritetiche, frutto di accordo tra associazioni ed aziende sulla base di altri specifici accordi riconosciuti anche dalle authority, che, in alcuni settori come l’e-commerce, le auto, le poste, l’energia e i trasporti, vanno a buon fine addirittura nel 96% dei casi. “Cerchiamo di dare le giuste informazioni al consumatore - ha rimarcato il presidente di Adiconsum Calabria, Michele Gigliotti - perché il mercato libero non è il mercato selvaggio, ovvio è che ci sono delle accortezze che il consumatore deve sapere e utilizzare per poi riuscire a fare delle scelte consapevoli. Bisogna inoltre considerare un altro aspetto: che il Mezzogiorno paga il prezzo più alto perché per tanti anni non si è fatta quella giusta politica industriale per quanto riguarda il potenziamento delle fonti rinnovabili che ci vedono come fanalino di cosa all’interno del mercato”. Infine, la responsabile dello sportello Adiconsum Gioia Tauro, Amalia Bova, che ha coordinato i lavori: “come Adiconsum - ha detto - saremo sempre disponibili all’ascolto e all’accoglienza ma anche nel caso ci sia la necessità di dirimere eventuali controversie attinenti la pubblica amministrazione nonché al mondo del settore economico finanziario sempre più complesso. Con l’avvento del mercato libero - ha continuato - abbiamo ritenuto necessario svolgere questa iniziativa per dare supporto a tutti i cittadini che a noi si rivolgono e che riscontreranno problematiche e disagi nella stipula dei contratti con le varie compagnie e società operanti nel territorio nazionale”.

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