Un polo di attività con cui rilanciare diversi segmenti dell’economia del territorio. Questo doveva esser il Progetto integrato di Mortara, l’opera più importante finanziata dal Decreto Reggio continua a rimanere una speranza, che nei decenni ha assunto le forme di una rassegnata sconfitta. Una vicenda complicata segnata da subito dai contenziosi, i primi risalgono già agli espropri, con cui si misura il neo assessore Francesco Costantino. Ma rispetto ai suoi predecessori l’ingegnere prestato alla politica, ha un vantaggio, perché quel sogno di riscatto che passa dal mercato ortofrutticolo; dall’autoparco di Atam, dal mattatoio, dal canile, dal terminal ferroviario, lo conosce molto bene, lo ha progettato. A distanza di diversi lustri si ritrova nel ruolo diverso di assessore a dover dipanare quel groviglio di vicende che ha reso l’opera una delle più illustri incompiute.
Lo stato dell’arte non è dei più incoraggianti e lo stesso assessore lo riconosce: «Delle parti d’opera di cui risulta articolato il Progetto Integrato risulta completata la sola parte d’opera canile municipale, peraltro già interessata da un progetto di adeguamento normativo le cui opere sono state appaltate (ma ancora non ultimate ndr) con fondi dei Patti per il Sud e sono in corso di realizzazione».
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