Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Omicidio del tabaccaio Bruno Ielo a Reggio, congelati i termini di custodia cautelare in carcere

L’astensione dalle udienza degli avvocati delle Camere penali ha fatto slittare il processo d'appello “Giù la maschera”, l'indagine della Procura antimafia e dei poliziotti della Squadra Mobile che ha fatto luce sull'agguato, e sulla collegata precedente rapina intimidatoria, che ha tolto la vita al tabaccaio, ed ex carabiniere, Bruno Ielo, l’esercente di Gallico ucciso perchè concorrente imprenditoriale scomodo nella popolosa frazione a nord della città. Gli imputati, in regime di detenzione, hanno ribadito in Aula la scelta di aderire alla posta dei loro difensori (tra i presenti i penalisti Corrado Politi, Gianfranco Giunta, Giacomo Iaria e Marco Tullio Martino). Processo che quindi slitta di poche settimane: si ritornerà in Corte d'Assise d'Appello il 14 marzo, così come disposto dal presidente Filippo Leonardo (giudice a latere la dottoressa Giuliana Campagna). Quattro settimane in cui resteranno congelati i termini di custodia cautelare in carcere.
Sotto accusa Francesco Polimeni e Francesco Mario Dattilo gravati dalla condanna all'ergastolo subita in sentenza di primo grado in quanto riconosciuti responsabili rispettivamente, secondo gli inquirenti, di essere stati il mandante e l'esecutore materiale del delitto; il terzo presunto partecipe all'agguato in stile mafiosa consumato nella razione nord della città, Catona, è Cosimo Scaramuzzino, condannato in dalla Corte d'Assise a 30 anni per aver fatto da autista, e dopo il riconoscimento dell'attenuante di aver avuto «minima importanza nella preparazione o nell'esecuzione del reato»; estraneo all'omicidio Giuseppe Antonio Giaramita, condannato a 15 anni per la partecipazione alla precedente rapina “camuffata” alla rivendita di tabacchi di Gallico.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia