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Violenza sessuale in una scuola del Reggino. La bimba conferma in aula le accuse contro il bidello

Presunta violenza sessuale in una scuola elementare

Non avrebbe avuto paura a ripetere quello che aveva già denunciato ai carabinieri qualche mese fa. Nella giornata di ieri, la bambina vittima di presunti abusi sessuali da parte di un collaboratore scolastico in una scuola elementare del Reggino, è stata sentita in audizione protetta (a porte chiuse) dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi, alla presenza del pubblico ministero e dei legali dell’indagato e di parte civile. La minore avrebbe risposto alle domande poste dal perito nominato dal Tribunale.
Secondo quanto appreso alla fine dell’udienza, la bambina, di 7 anni e mezzo, avrebbe confermato le accuse nei confronti del 60enne, ripercorrendo in aula quanto sarebbe avvenuto la mattina della presunta violenza nei locali della scuola dove frequenta la seconda elementare.
Secondo quanto era stato ricostruito dai carabinieri della stazione di Cinquefrondi, coordinati dalla procura di Palmi guidata da Emanuele Crescenti, la bambina sarebbe stata mandata dalla maestra per fare delle fotocopie e, mentre attendeva nella stanza dove si trova la fotocopiatrice, il bidello l’avrebbe prima baciata sulle guance e poi toccata nelle parti intime, approfittando del fatto che la fosse sola. Tornata in classe la bambina non si era confidata né con gli insegnanti né con i compagni di classe perché si vergognava. Era riuscita invece ad aprirsi solo dopo essere tornata a casa con la mamma, alla quale aveva raccontato nel dettaglio quello che l'uomo le avrebbe fatto.

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