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Reggio, manto stradale devastato. Bocale chiede più attenzione

Da nord a sud persiste lo stato di abbandono delle periferie. Dopo i lavori per l’ammodernamento alla rete elettrica non è seguito il ripristino dell’asse viario. L’attesa dura da mesi

Una lunga striscia attraversa il manto stradale. Per chilometri manca l’asfalto su una parte della carreggiata. Gli appassionati degli sport estremi sarebbero felici di testare nuove sfide. Peccato però che non si tratti di una pista, ma di un’arteria stradale, la via Nazionale della periferia più a sud della città. Le strade di Bocale fanno la felicità dei meccanici, la dannazione degli automobilisti e il terrore di motociclisti e bikers. I residenti quando possono evitano di percorrere la nazionale, preferiscono la Statale 106, la strada della morte invece di tentare (inutilmente) di dribblare le voragini.
È così da mesi. Da quando la società ha eseguito dei lavori finalizzati al miglioramento del servizio della rete elettrica, ma “dimenticandosi” poi di ripristinare il manto stradale. Sembra uno scenario bellico. La parte della carreggiata scavata per depositare la rete è diventata una trappola per chi percorre l’arteria e si deve destreggiare anche con il resto delle buche già esistenti, buche continuano a moltiplicarsi e sprofondare fino a diventare crateri. Ma i soli che sembrano accorgersi di questo stato di cose pare siano i residenti del quartiere che convivono con i disagi e le vetture che mostrano i segni dell’usura.
Chi ha la competenza di verificare che il ripristino dei luoghi sia stato davvero eseguito? Chi dovrebbe vigilare che le opere siano realizzate (a regola d’arte si diceva una volta, termine desueto che appare lontana anni luce rispetto alle condizioni del territorio)? Da Palazzo San Giorgio tutto tace.

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