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Mortara continua a bruciare: il Comune di Reggio prepara la bonifica

Ormai si brucia quasi ogni sera. I tramonti nonostante il paesaggio non sono suggestivi spettacoli. Hanno smesso di esserlo da anni ormai. Appena cala il sole, scatta l’ora dei roghi i rifiuti bruciano con tutto quello che ne consegue. I cumuli neri continuano a crescere. Di giorno si abbandona di tutto dagli ingombranti, agli inerti, ai copertoni. E poi si brucia per ridurre i volumi e fare spazio a nuova spazzatura da smaltire a costo zero. Peccato però che i costi ambientali e sociali si moltiplichino in maniera drammatica come confermano i dati sull'incidenza di patologie oncologiche rilevate sul territorio. Un circuito perverso in cui Mortara, San Gregorio e tutta l'area sud è avvolta. Certo anche la periferia a nord della città non è messa meglio, con Arghillà che continua a rimanere una discarica a cielo aperto. Quartieri che sembrano terra di nessuno dove tutto è consentito. Le nuove terre dei fuochi, un fenomeno che è stato più volte al centro di vertici e Comitati di pubblica sicurezza. Riunioni che però non hanno prodotto l’attesa svolta.
In questo scenario il Comune che fa? Spiega l'assessore comunale all'Ambiente, Paolo Brunetti: «Abbiamo chiesto dei preventivi, stiamo aspettando, fermo restando che dobbiamo aspettare di avere la disponibilità nella capienza della discarica speciale. Perché i resti dei rifiuti incendiati sono rifiuti speciali e come tali vanno trattati e smaltiti». Operazione che genera un’impennata nei costi, perché se già l'accesso alle discariche "normali" rappresenta una delle voci più pesanti nella filiera dei rifiuti, quella speciale è un salasso.

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