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San Luca piange lo sfortunato “Marchicè”: difensore con i vizi del gol e del sorriso

La morte sulla 106 di Marco Pezzati: si recava a Isola Capo Rizzuto, paese della madre

Il giorno dopo il tragico incidente avvenuto a Isca sullo Ionio, in provincia di Catanzaro, che è costato la vita a un calciatore del San Luca, il difensore centrale Marco Pezzati, in paese ovviamente non si parla di altro. Tutti sono sbigottiti e increduli, perché nessuno vuole pensare più che il guerriero con il sorriso non calcherà più il terreno di gioco del Corrado Alvaro e di nessun altro stadio.
Nessuno vuole parlare di calcio e dei prossimi impegni che aspettano la squadra giallorossa, e quasi tutti sono arrabbiati e delusi per la mancanza di sensibilità dimostrata dalla Lega Nazionale Dilettanti che non ha rinviato la partita in programma domani a Portici a data da destinarsi, come aveva chiesto la società del San Luca, ma l’ha soltanto posticipata di tre giorni.

Marco Pezzati che poco meno di 9 giorni fa, nel giorno di San Valentino aveva festeggiato il trentunesimo compleanno, era nato a Scandicci, provincia di Firenze, da madre calabrese originaria di Isola Capo Rizzuto e padre toscano deceduto alcuni anni fa. Laureato in economia e commercio, aveva trovato nel calcio una opportunità di lavoro in attesa di tempi migliori. Difensore centrale con il vizio del gol e tanta allegria in corpo, era fermo ai box per una squalifica di tre giornate rimediata in occasione della gara contro l’Acireale.
Mercoledì sera, “Marchicè” come lo chiamavano affettuosamente tutti, si era ritrovato con i compagni di squadra, un appuntamento fisso che serviva per cementare il gruppo. Terminata la serata, invece di fare ritorno in albergo dove alloggiava insieme a molti dei suoi compagni di squadra, aveva invece deciso di recarsi a Isola Capo Rizzuto, il paese della madre.

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