Il Comune è salvo dall’incubo del dissesto finanziario e questo anche agli ingenti fondi che sono stati destinati da Roma negli ultimi anni, risorse che hanno consentito di chiudere diverse partite debitorie. Ma resta ancora aperta una questione tutt’altro che secondaria. Ed è comunque di difficile risoluzione, anche perché stride con l’obiettivo annunciato più volte dall’amministrazione e mai effettivamente realizzato: la riduzione della pressione tributaria. La questione si chiama “capacità di riscossione”.
Nell’ultima relazione della Corte dei conti questo aspetto viene di nuovo fuori in tutta la sua gravità. Addirittura si è arrivati ad appena il 9% nel 2021, per come accertato dai giudici: «La bassa capacità di riscossione si manifestava più marcatamente nella gestione dei residui. Infatti, nell’esercizio 2021 la percentuale di riscossione si attestava appena al 9% circa». È la solita storia che si trascina da anni, ma quanto messo nero su bianco dai magistrati fa comunque capire quanto la strada sia lunga con un picco negativo del 9% di tre anni addietro e con una situazione solo leggermente migliorata anche perché il Comune deve dare conto al Governo per poter ricevere le quote annuali del “Patto per Reggio”. Uno “scenario limite”, a dire di Palazzo San Giorgio, quello del 2021 perché si era nella fase finale della pandemia da Covid-19. Tuttavia anche gli anni in corso sono condizionati da eventi che hanno messo a dura tenuta le finanze delle famiglie.
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