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Reggio, il gip: «Un sistematico e routinario sversamento di rifiuti a Mortara»

Nell’ordinanza di custodia cautelare ricostruito il “modus operandi” dell’organizzazione

Riflettori puntati sulla zona “Braciere”, il chilometro di “terra di nessuno” a ridosso del mercato ortofrutticolo di Mortara di Pellaro-San Gregorio trasformato in una discarica a cielo aperto. Per tre mesi (da marzo a giugno 2023) i Carabinieri hanno monitorato l’area con intensi, certosini, servizi di accertamento e riscontro per decifrare la matrice dei continui roghi di rifiuti.
L’input coincide con le disperate segnalazioni e denunce dei residenti, stanchi di subire a poche decine di metri dalle proprie abitazioni i fumi tossici conseguenza degli incendi di cumuli di spazzatura. Dalla prima segnalazione, i Carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Reggio e della Stazione “Gallina” hanno predisposto un monitoraggio «tramite apparecchiature tecniche di video ripresa». La strategia è evidenziata dallo stesso Gip Francesca Mesto che ha emesso ordinanza di custodia cautelare. Due arresti ai domiciliari e cinque indagati a piede libero dopo il primo step d’indagine: «Gli esiti investigativi hanno consentito di accertare l'attuazione, da parte degli odierni indagati, nel periodo oggetto di osservazione - marzo/giugno 2023 - di un sistematico e routinario sversamento di rifiuti, finalizzato al successivo incendio degli stessi, in spregio delle vigenti normative in tema di tutela ambientale. Il monitoraggio eseguito ha consentito di analizzare le modalità attuative delle condotte in contestazione, emergendo come gli indagati approfittassero dei giorni di chiusura del mercato o comunque delle fasce orarie di ridotta attività, quindi di ridotta affluenza di operatori - possibili spettatori delle condotte illecite - e, sistematicamente, abbandonassero, accumulandolo, il materiale nell'area antistante il cancello di ingresso che permette l'accesso all'area del mercato ortofrutticolo, smaltendolo poi dandovi fuoco, il più delle volte in momenti diversi rispetto a quello dell'abbandono».

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