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Gang degli stupefacenti a Reggio, il giudice: “’Ndrine da escludere ma espliciti riferimenti al traffico di droga”

Operazione “Jo-Ti”: le motivazioni della sentenza del Gup . Operative due organizzazioni: «Attività conforme al programma associativo è elemento indiziante ai fini dell'appartenenza»

No all’influenza della ’ndrangheta negli affari di droga della gang incastrata nell'operazione “Jo.Ti.” e la conferma di due distinte associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti. Si sviluppano anche su questi temi le motivazioni del Giudice dell'udienza preliminare che ha emesso la sentenza di condanna, con pene tutte rideterminate al ribasso, a carico dei 13 imputati. Il punto di partenza è la solidità del giro di compravendita di stupefacenti: «Le osservazioni preliminari in ordine alla portata del materiale probatorio, assai ben allineate al tenore dei dialoghi che con gli espliciti riferimenti allo stupefacente, corroborati dagli arresti maturati in corso di procedimento e dalle dichiarazioni allusive rese dagli indagati durante gli interrogatori di garanzia». Il passaggio cruciale riguarda l'associazione: «Occorre precisare, però, che ancorché la commissione di uno o più delitti programmati dall'associazione non dimostri automaticamente l'adesione alla stessa, l'attività delittuosa conforme al programma associativo costituisce un rilevante elemento indiziante ai fini dell'appartenenza ad essa, quando, attraverso le modalità esecutive ed altri elementi di prova, possa risalirsi all'esistenza del vincolo associativo, specie se la pluralità delle condotte dimostri la continuità, la frequenza e l'intensità dei rapporti con gli altri associati per converso, anche la partecipazione ad un solo episodio dell'attività delittuosa programmata può costituire elemento indiziante di partecipazione all'associazione, ma in tal caso è necessario che da esso sia desumibile l’affectio societatis dell'agente come quando l'autore dell'unico illecito svolga un ruolo ben difficilmente affidabile ad estranei oppure impieghi mezzi e sistemi propri del sodalizio, così da evidenziare la sua capacità di utilizzarli autonomamente quale membro dello stesso e non già come persona cui il gruppo è ricorso in maniera occasionale».

Un processo dall’iter travagliato come rimarca anche il Tribunale in sentenza: «Il presente procedimento, avente ad oggetto l'esistenza di due distinte organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, costituisce esito di una vasta operazione che, definita in modo convenzionale “Jo.Ti.” e curata dalla Questura sin dal giugno del 2004, ha riguardato l'estensione del fenomeno di spaccio di stupefacente dal centro città di Reggio Calabria sino ai versanti jonico e tirrenico della provincia reggina. Primo apprezzamento giudiziario avviato con la richiesta di rinvio a giudizio del 24.10.2008, è stato definito in sede di giudizio abbreviato con una sentenza di condanna per numerosi imputati, confermata dalla Corte di Appello. Giova premettere che il presente procedimento costituisce stralcio e prosecuzione di uno più risalente a carico di numerosi soggetti, tra cui gli odierni imputati, definito in sede di giudizio abbreviato in data 16.6.2009». La sentenza bis 15 anni dopo.

 

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