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Echidna, le mani della 'ndrangheta sugli appalti dell'autostrada A32: nove arresti, ai domiciliari l’ex ad di Sitalfa

Le mani della 'ndrangheta sugli appalti per la manutenzione di strade e autostrade. C'è anche questo fra i tanti filoni dell’operazione Echidna, inchiesta dei carabinieri del Ros e della Dda di Torino sfociata all’alba di stamani in nove ordini di custodia cautelare e in una raffica di perquisizioni.

Gli accertamenti coprono un arco di tempo che va dal 2014 al 2021 e riguardano la presenza in varie località del territorio subalpino e in particolare a Brandizzo, piccolo centro alle porte del capoluogo regionale, di articolazioni locali delle 'ndrine Nirta e Pelle, originarie di San Luca.

Tra le persone messe agli arresti domiciliari figura Roberto Fantini, manager di lungo corso nel settore delle costruzioni stradali, qui chiamato in causa nella veste di amministratore delegato di Sitalfa, carica che ha lasciato nel 2021. Sitalfa fa parte del gruppo Sitaf, la società che gestisce la A32 Torino Bardonecchia.

Le accuse mosse agli indagati (sono numerosi quelli rimasti a piede libero) sono a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno, estorsione, armi, ricettazione e riciclaggio in relazione ai proventi di un traffico di rifiuti.

L’operazione Echidna mescola in una miriade di episodi presunti boss e colletti bianchi. Uno dei capitoli principali è quello delle infiltrazioni negli appalti: si parla per esempio, della manutenzione di tratti della Torino-Bardonecchia e, a quanto si apprende, di opere di collegamento con il vicino cantiere della Tav Torino-Lione.

La parte del leone, secondo gli inquirenti, la faceva un’azienda gestita da una famiglia di Brandizzo, i Pasqua, tre dei quali sono ora in carcere. Non manca, nelle tante vicende prese in esame dal Ros, il campionario di intimidazioni alle ditte concorrenti e alle offerte di "protezione" tipico delle cosche.

E non mancano i reati contro la pubblica amministrazione. Una delle perquisizioni ha riguardato Salvatore Gallo, 85 anni, figura storica della politica piemontese. Fu un pezzo da novanta del Psi all’epoca della segreteria di Bettino Craxi e in seguito si avvicinò al Pd.

È il padre di Raffaele Gallo, consigliere regionale del partito. Qui compare come indagato di peculato (nulla a che vedere con reati di mafia) nella veste di ex dirigente di Sitalfa: si tratterebbe dell’utilizzo improprio, a scopi personali, di fondi di cui aveva la disponibilità.

Un faro è acceso anche su Salvatore Sergi, direttore di esercizio della A32. Il procedimento, lungo e complicato, non si sta sviluppando in maniera lineare. Il gip non ha concesso tutte le ordinanze di custodia cautelare che erano state chieste dalla Dda. Una richiesta di interdittiva antimafia per una società che si occupa dell’autostrada Torino - Bardonecchia sarebbe ancora in attesa di giudizio.

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