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Reggio Calabria, Comune consegna il Palazzo dei Bronzi al MArRC

Il Comune di Reggio Calabria ha consegnato in uso governativo allo Stato e, in particolare, al complesso del Museo Archeologico Nazionale (MArRC), Palazzo Piacentini, l’edificio all’interno del quale sono esposti i Bronzi di Riace. L’atto di consegna è stato formalizzato in un verbale sottoscritto dal direttore del museo, Fabrizio Sudano, dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dai rappresentati dell’Agenzia del Demanio.

Il MArRC, che espone oltre ai due "guerrieri" anche le collezioni di reperti della Magna Grecia, è da sempre ospitato nel Palazzo Piacentini, stabile articolato su quattro livelli. "Dopo il terremoto del 1908 che distrusse la città calabrese dello Stretto, l’archeologo Paolo Orsi - è detto in una nota - propose la creazione di un grande museo nazionale in cui esporre i materiali degli scavi dello Stato insieme a quelli delle collezioni civiche.

Nel 1932 il Comune conferì l’incarico della progettazione all’architetto Marcello Piacentini, uno dei più noti architetti italiani della prima metà del secolo, che realizzò così il primo edificio museale italiano appositamente progettato allo scopo, anziché adattare un edificio esistente. L'edificio fu realizzato tra il 1932 e il 1941, con una volumetria che ne enfatizza la monumentalità ed è considerato una delle opere più significative tra gli edifici costruiti per scopo museale, grazie alle sue ampie vetrate che illuminano gli ambienti espositivi per lo più a spazio aperto, che consentono un agevole itinerario di visita.

Dal 2009 al 2013 il museo è stato chiuso per lavori di ristrutturazione e ampliamento finanziati dal Ministero della Cultura e riaperto definitivamente al pubblico nel 2016». «La nostra città ha uno straordinario bisogno - ha detto il sindaco Falcomatà - che il Museo sia parte integrante e protagonista del futuro del territorio. Ed è ciò che sta accadendo. Il Museo non può e non deve essere un corpo estraneo. Le aree archeologiche e i beni culturali della trimillenaria storia della nostra città hanno bisogno di un catalizzatore che non può essere altro che il museo. Con l’atto amministrativo di oggi si supera una difficoltà che negli anni aveva creato problematiche e i rapporti diventano bilaterali tra il Comune, proprietario dell’immobile e il Museo che è concessionario».

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