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Porto di Gioia Tauro, “sì” ad un nuovo terminalista senza clausole di salvaguardia

Da parte del Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema portuale. Con la proroga della Port Agency in scadenza il 27 aprile la sorte degli 85 lavoratori iscritti sembra ormai segnata

C’è grande apprensione per la vicenda amministrativa della Gioia Tauro Port Agency, società in house dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, la cui vigenza è in scadenza il prossimo 27 aprile. Non si conosce infatti la sorte degli 85 lavoratori iscritti che rischiano da qui a qualche settimana di restare definitivamente senza occupazione.
Sulla gravissima situazione economica di oltre 80 famiglie, molte delle quali di Gioia Tauro, è intervenuto ieri l’ex assessore comunale Giulio Ranieri che si dice «stupito di fronte all’assordante silenzio rispetto ad una situazione di dramma sociale che rischia di gettare nella disperazione tanti padri di famiglia».
Purtroppo, sembra essere sfumata definitivamente la possibilità di procedere alla costituzione di una società ai sensi dell’articolo 17 comma 5 della legge 84/94, nonostante il competente ministero dei Trasporti abbia ormai da mesi rilasciato l’autorizzazione alla costituzione.20
Ma non è tutto: all’orizzonte spunta infatti un quinto operatore (oltre ai due terminalisti principali e alle ditte esterne) che, da quanto si è potuto apprendere, si occuperà anche di rizzaggio all’interno del porto espletando le attività con personale proprio; contingenza assorbita come una vera e propria beffa dagli esodati dell’agenzia portuale pronti a scendere sul piede di guerra.

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