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Occhiuto: “L’ospedale di Polistena non chiuderà”. Ma il sindaco Tripodi rilancia il sit-in del 4 maggio

Il primo cittadino attacca il presidente della Regione e commissario alla sanità

Sabato 4 maggio comitati, istituzioni, sindacati, scuole, studenti, operatori della sanità e associazioni sfileranno insieme in città in occasione della manifestazione popolare promossa dal Comune di Polistena, sotto lo slogan “Sanità Chiama”, per l’ospedale di Polistena, per il diritto alla salute, per la sanità pubblica.
E a proposito dell’ospedale di Polistena, il presidente della Regione e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, nei giorni scorsi ha detto: «Quando io mi sono insediato c’erano i crateri nel pronto soccorso. Stava chiudendo l’ospedale. I primi cubani che ho preso, li ho mandati a Polistena. Credo che sia allo stato uno degli ospedali che funzionano meglio nella provincia di Reggio Calabria. Non sono un pazzo, non voglio chiuderlo. Anzi, credo che quell’ospedale possa avere un futuro».
La replica del sindaco di Polistena, Michele Tripodi: «Non c’è proprio nulla per cui stare tranquilli. E non sono per niente confortanti le ultime dichiarazioni fornite agli organi di stampa dal presidente/commissario alla sanità Roberto Occhiuto che ha confermato, a suo modo, la cancellazione dell’ospedale di Polistena, oltretutto disegnando (a parole) una nuova e ulteriore geografia della rete ospedaliera della Piana, diversa persino da quella riportata nei recenti decreti a sua firma. È inaccettabile sentirsi dire che il nuovo ospedale di Palmi sarà un ospedale hub e tutti gli altri ospedali vicini “cambieranno vocazione” e sarebbero “destinati a trattamenti sanitari specifici ad alto livello di specializzazione”. Che vuol dire? Vuol dire una cosa semplice, ossia che sarà smantellato tutto».

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