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Le “Nuove leve” nella Piana di Gioia Tauro: c’è la prima scarcerazione

La Corte d’Appello di Reggio concede i domiciliari a Michele Lombardo di Seminara

La corte d'appello di Catanzaro

C'è una prima scarcerazione tra gli indagati dell'operazione “Nuove leve”, l’inchiesta dei Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria che ha colpito un'organizzazione composta da 11 giovani e giovanissimi della Piana di Gioia Tauro (tutti residenti e con raggio d’azione tra Seminara, Sinopoli, Melicuccà, Palmi, Cinquefrondi) accusati a vario titolo, secondo le conclusioni sostenute dalla Procura di Palmi, dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
La Corte d'Appello di Reggio Calabria (presidente Olga Tarzia, giudici a latere Francesca Di Landro e Mauro Bottone), in accoglimento dell'istanza presentata dagli avvocati Marco Gemelli e Michele Sergi, con la collaborazione di Emanuela Rocco, ha revocato la misura della custodia cautelare in carcere sostituendola con quella degli arresti domiciliari (con braccialetto elettronico) a favore di Michele Lombardo, 28 anni di Seminara. Il collegio della Corte d'appello di Reggio Calabria ha accolto la tesi difensiva, sviluppata in udienza dall'avvocato Marco Gemelli del Foro di Reggio, relativa all'affievolimento delle esigenze cautelari ed alla non necessità di mantenere la misura di massimo rigore nei confronti del proprio assistito. Tesi accolta dai Giudici di piazza Castello che hanno disposto la sostituzione della misura di massimo rigore.

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