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Reggina, la bancarotta “costa” a Foti 1 anno e 10 mesi

Estorsione a dipendenti, condannato Lillo Foti

Alla fine Lillo Foti e Giuseppe Ranieri hanno riconosciuto la propria responsabilità nella bancarotta della Reggina Calcio Spa e sono scesi a patti con la Procura della Repubblica ottenendo un congruo sconto di pena: l’ex presidente amaranto ha patteggiato una pena a 1 anno e 10 mesi; mentre Giuseppe Ranieri, che ricopriva la carica di amministratore unico della società, ha patteggiato una pena ancora minore a 1 anno 6 mesi e 20 giorni. Per entrambi la pena è stata sospesa. Il giudizio si è svolto davanti al gup Margherita Berardi.
Cala così anche il sipario giudiziario sul fallimento di quella Reggina che, sotto la guida del presidente Foti, aveva raggiunto l’Olimpo del calcio nazionale ma poi è finita rovinosamente nella polvere.
L’ex presidente Lillo Foti era il principale indagato dell’inchiesta della Procura, che ha voluto fare piena luce su quel fallimento, ed era indagato «per avere distratto e occultato beni» della Reggina Calcio Spa. Indagato con lui per gli stessi reati pesanti è stato anche l’ultimo amministratore unico della Reggina Giuseppe Ranieri. Entrambi, secondo le indagini della Procura, «cagionavano con dolo e per effetto di operazioni dolose il fallimento della Reggina Calcio Spa procedendo al sistematico finanziamento dell’attività d’impresa attraverso il mancato pagamento dei debiti erariali».

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