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Omicidio Morelli al rione Marconi di Reggio, le difese: «Tutte accuse insussistenti»

In sede di udienza preliminare è stato proposto il processo in abbreviato: eccezione respinta

Hanno scelto di affrontare il dibattimento per provare a ribaltare il pesante quadro d'accusa sostenuto nei loro confronti dalla Procura e dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura. Posizione delicata per presunti killer - Damiano Bevilacqua - e complice con ruolo da autista secondo gli inquirenti - Saverio Bevilacqua - dell'omicidio di Antonino Morelli, il giovane ucciso nel pomeriggio dell’11 maggio 2023 davanti le palazzine dei rioni Marconi e Cusmano al culmine di uno scontro tra famiglie rom al rione Marconi. Vittima e presunto assassino erano cognati.
Entrambi, come richiesto dal procuratore aggiunto Stefano Musolino che coordina le indagini e sosterrà l'accusa in dibattimento, sono stati rinviati a giudizio dal Gup al termine dell'udienza preliminare e sfileranno in Corte d'Assise l'8 luglio.
Tesi d'accusa fortemente contestata in sede di udienza preliminare anche dall'avvocato Basilio Pitasi, il legale di fiducia di Saverio Bevilacqua, che in via preliminare aveva chiesto la definizione del procedimento nelle forme del rito abbreviato: richiesta dichiarata «inammissibile» in considerazione della circostanza che gli vengono contestate aggravanti che determinano la punizione del fatto contestato con la pena dell’ergastolo.

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