Cimitero cittadino senza pace, quando ancora non si è spenta l’eco delle vicissitudini della recente indagine condotta dall’Arma dei Carabinieri e dalla Procura della Repubblica di Palmi, procedimento al vaglio del giudice di merito, che ha scoperchiato un presunto sistema parallelo, rispetto all’Ente comunale, di gestione del luogo sacro cittadino.
Tutto fonte di grave disagio per i privati che continuano ad incontrare difficoltà nel momento in cui devono rapportarsi con la struttura cimiteriale. L’ultimo, in ordine di tempo, l’inevitabile sequestro di un’area cimiteriale destinata alla costruzione di una cappella funeraria. Aveva ottenuto regolare concessione comunale il titolare di un lotto destinato alla costruzione della propria cappella gentilizia: espletati gli incombenti di legge e sottoscritti gli atti, il Comune aveva provveduto, tramite i propri tecnici anche a delimitare l’esatta posizione della costruenda edicola funeraria, delimitandone il lotto. Dato avviso per l’inizio dei lavori, la sorpresa, per il privato (concessionario di lotto edificabile), è giunta quando, incaricata una ditta edile per la costruzione della cappella, nell’effettuare gli scavi per la realizzazione delle fondamenta gli operai si sono dovuti fermare in quanto nel sottosuolo sono stati rinvenuti dei resti mortuari risalenti nel tempo, spoglie non identificate.
Maggiori dettagli nell'edizione cartacea di Reggio Calabria di domani
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