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Rosarno, la casa di Cetta Cacciola confiscata alla 'ndrangheta diventerà villa Jole Santelli

La cerimonia d’intitolazione si svolgerà il prossimo 23 maggio nella giornata della legalità. Il bene requisito è stato affidato al presidente di “UniReggio”Paolo Ferrara

ANSA/GIUSEPPE LAMI

La casa di Cetta Cacciola diventerà la casa di Jole Santelli. Non sarà più villa Cacciola ma villa Santelli. La grande casa confiscata alla ’ndrangheta, nella quale la giovane donna e mamma Cetta è stata uccisa costringendola a ingerire l’acido muriatico, porterà il nome della presidente della Regione Calabria, morta a causa di un cancro. Entrambe simbolo di sofferenza per motivi diversi, Jole e Cetta, le quali hanno lottato anche quando il peso della malattia e delle scelte si facevano sentire, saranno ricordate per la loro determinazione e per il loro coraggio. E fra due settimane, la casa dove sono appese su una sedia un paio di scarpe rosse di Cetta come il sangue che ha versato dalla bocca sarà intitolata a Jole alla presenza di Paola e Roberta Santelli, le sorelle della presidente, indimenticabile. Al fianco della famiglia Santelli ci saranno il sindaco di Rosarno Pasquale Cutrì e il presidente di UniReggio Paolo Ferrara, al quale è stato affidato il bene confiscato che «rinascerà sotto la stella di Jole Santelli», dichiara lo stesso, fiero di dare vita al luogo della morte di Cetta Cacciola.
La cerimonia d’intitolazione si svolgerà il prossimo 23 maggio non casualmente nella giornata nazionale della legalità e dopo le elezioni europee sarà inaugurata la stessa villa che nei mesi scorsi è stata devastata.

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