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Reggio, “spunta” una falda acquifera: nuove verifiche per il Morelli

Ancora un imprevisto per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero

Un ginepraio di procedimenti, autorizzazioni, conferenze di servizi, ridefinizione del cronoprogramma. Tutto questo sta succedendo attorno alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero del Morelli. Un polo sanitario che doveva essere già in fase di realizzazione, secondo l’originario schema di convenzione tra la Regione Calabria e l’Inail che ha finanziato l’opera, ma che però continua a rimanere ancora sulla carta. Nel frattempo i costi per la sua realizzazione sono lievitati in modo inverosimile da 180 milioni di euro a 270. La cosa importante è che le risorse ci sono e che “restano” per arrivare finalmente all’ampliamento del Morelli e al trasferimento delle attività sanitarie dai Riuniti al nuovo polo.
Un complicato percorso durato anni e segnato da tanti imprevisti che hanno rallentato la tabella di marcia. Durante il difficoltoso iter burocratico e tecnico si è dovuto anche fare i conti con i cambi dei responsabili del procedimento e con questioni tecniche molto complesse emerse dopo la presentazione dei progetti.
E da ultimo anche un approfondimento ambientale che nessuno poteva prevedere. Sono state infatti riscontrate alcune anomalie nei sondaggi sul terreno dove dovrebbero essere ampliati i padiglioni e costruite anche le palazzine di foresteria e il polo oncoematologico e anche sulle falde acquifere. Una “scoperta” inaspettata, per questo gli enti coinvolti nel procedimento hanno deciso di volere approfondire con ulteriori analisi coinvolgendo i tecnici di Arpacal.

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