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“Sopravvivere a infarti o ictus? Come vincere alla lotteria”, a Locri la morte Andrei Auchynnikau è una ferita profonda

Mammoliti: «E l’ambulanza è spesso senza medico»

Un’immane tragedia, figlia delle carenze della sanità calabrese, specie dell’emergenza-urgenza. È il sentire diffuso nella Locride alla notizia la prematura e improvvisa scomparsa di Andrei Auchynnikau, 52enne bielorusso da tempo residente a Pazzano, il centro più piccolo della Vallata dello Stilaro e tra i più piccoli di tutta la Locride. Un paesino in cui si conoscono tutti e in cui tutti conoscevano Andrei, uno di loro. Una comunità di 500 abitanti incastonata in poche centinaia di metri all’ombra del monte Consolino, a un’ora di macchina dall’ospedale di Locri e altrettanto da quello di Soverato.
Qui, sopravvivere a un infarto o a un ictus è come vincere alla lotteria. Lo hanno detto a chiare lettere i sanitari intervenuti con un defibrillatore fatto arrivare dalla vicina Stilo, e gli amministratori comunali del comprensorio. Il personale del 118, a bordo dell’ambulanza più vicina, giunta da Caulonia dopo un’ora, non ha potuto far altro che constatarne il decesso.
E la morte di quell’omone apparentemente in perfetta salute, amato da tutti, non poteva lasciare indifferente il presidente della sezione locridea dell’associazione “Tribunale dei Diritti del Malato e del Cittadino” Pino Mammoliti, che ha colto l’occasione per ricordare che «a Pazzano funziona a singhiozzo la guardia medica e i cittadini per aiuto fanno ricorso al fai da te e sperare di vincere a testa o croce».

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