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Reggio, il riesame rigetta la richiesta. Francesco Putortì resta in carcere

Il macellario fu rrestato dopo aver sorpreso due malviventi, originari di Catania, che stavano rubando nella sua abitazione nella frazione collinare di Reggio sud, Oliveto, accoltellandoli al culmine di una colluttazione

Resta in carcere il macellaio di Reggio Calabria Francesco Putortì, arrestato dopo aver sorpreso due malviventi, originari di Catania, che stavano rubando nella sua abitazione nella frazione collinare di Reggio sud, Oliveto, accoltellandoli al culmine di una colluttazione.

Uno dei due ladri è deceduto per le ferite riportate, l'altro è stato costretto alle cure in ospedale a Messina. Altri due sarebbero scappati mentre erano in attesa all'esterno della casa. Il tribunale del riesame di Reggio Calabria ha respinto la richiesta dei difensori, gli avvocati Giulia Dieni e Maurizio Condipodero del Foro di Reggio Calabria, confermando l'ordinanza del Gip, Giovanna Sergi, che aveva disposto il carcere ravvisando il pericolo di fuga, la possibilità dell'inquinamento delle prove e il rischio di reiterazione del reato. E soprattutto i gravi indizi di colpevolezza. Accolta quindi anche dai Giudici del riesame la tesi accusatoria del Pubblici ministero Nunzio De Salvo. Attesa adesso per conoscere le motivazioni del Tribunale con cui hanno rigettato la richiesta di scarcerazione.

Le indagini di polizia e carabinieri continuano per fare luce sui tanti punti oscuri di una terribile vicenda.

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