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Reggio, spaccio e sequestro di persona. Il processo “Sbarre” riparte in Corte d’Assise

Riparte da zero il processo d’appello alle due gang della droga della periferia sud. Sul banco degli imputati 20 persone, parte offesa la MetroCity Ricostruito il progetto di espansione del clan in Veneto

Identico impianto accusatorio – spaccio a cielo aperto di stupefacenti nel cuore della cintura urbana sud della città, tra i ruderi degli ex rioni Guarna e Caridi; e il sequestro di persona di due giovanissimi pusher, entrambi minorenni, incastrati e puniti con metodi violenti per aver rubato una manciata di dosi dalle scorte della gang - ma cambia la sede processuale del processo “Sbarre”. Il processo d'appello “Sbarre” (il filone celebrato davanti al Gup con il rito abbreviato) si terrà in Corte d'Assise. Tutto da rifare quindi rispetto all'attività processuale già definita davanti ai Giudici di piazza Castello. Si ritornerà in Aula adesso il 10 luglio per l'introduzione del Giudice relatore e dai programmi della stessa Corte per ospitare anche la requisitoria del Procuratore generale. Vista la numerosa rappresentanza di avvocati impegnati e l'incombenza della pausa estiva, la Corte ha inoltre rinviato tra settembre ed ottobre la delicata fase delle arringhe difensive. Già sei le udienze messe in calendario (11 e 25 settembre, 1, 2, 9 e 16 ottobre) per dare spazio a tutti i penalisti impegnati.
Sul banco degli imputati 20 persone, 18 dei quali già condannati dal Gup in primo grado. Processo d'Appello anche per i due imputati assolti in primo grado e per i quali l'Ufficio di Procura ha avanzato ricorso. Una sola la parte offesa costituita in giudizio: la Città metropolitana.

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