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’Ndrangheta stragista a Reggio, Filippone chiede di lasciare il carcere

Per la difesa le condizioni di salute non sarebbero più compatibili con il regime carcerario

Rocco Filippone

La data dell’udienza davanti ai giudici del Tribunale della libertà di Reggio Calabria è stata fissata al 2 luglio prossimo. Prima, però, verrà eseguita la perizia medica nel carcere di Bari.
Questo è l’iter che seguirà la richiesta di scarcerazione presentata ai giudici del Riesame dai legali di Rocco Santo Filippone, gli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano, per incompatibilità con il regime carcerario dovuto a gravi problemi di salute.
Si tratta solo dell’ultima richiesta avanzata dai legali dell’imputato coinvolto nell’inchiesta ’Ndrangheta stragista, processo nel quale è stato condannato all’ergastolo sia in primo che in secondo grado. Filippone è accusato insieme all’ex boss del quartiere Brancaccio di Palermo, Giuseppe Graviano, di essere il mandante del duplice omicidio dei Carabinieri Antonio Fava e Vincenzo Garofalo, avvenuto la sera del 18 gennaio 1994 lungo l'autostrada A3 all'altezza dello svincolo per Scilla.
Il processo sta per approdare in Cassazione dopo l’impugnazione della sentenza di condanna da parte dei legali dell’imputato.
Nei giorni scorsi, i giudici del Tribunale della libertà avevano conferito l’incarico di consulente tecnico del tribunale (Ctu) ai medici Nicola Pangallo e Giulio Dimizio. Gli avvocati Contestabile e Staiano, invece, hanno nominato come perito di parte (Ctp) il medico Peppino Pugliese.
L’inizio delle operazioni peritali è stato fissato per domani mattina alle 12.30 nella casa circondariale di Bari, penitenziario dove si trova ristretto dal 2019 Rocco Santo Filippone.

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