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Reggio, errori medici nei reparti degli Ospedali Riuniti: i reati sono prescritti ma ci sarà il risarcimento dei danni

La Corte Suprema di Cassazione mette la parola fine al processo “Mala sanitas”

Parola fine sul processo penale “Mala sanitas”, l'operazione della Guardia di Finanza che avrebbe svelato il “sistema” di copertura degli errori medici che sarebbero stati commessi nei reparti di Ginecologia, Ostetricia, Neonatologia e Anestesia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria falsificando a colpi di bianchetto le cartelle cliniche dei pazienti. Restano invece da definire i risarcimenti dei danni a favore delle parti civili, genitori e famiglie dei neonati. I Giudici Supremi - la decisione è della quinta sezione - hanno infatti rigettato i ricorsi presentati «agli effetti civili». Questo nello specifico la decisione dei Giudici “Ermellini”: annulla senza rinvio la sentenza nei confronti di Luigi Grasso, Alessandro Tripodi e Pasquale Vadalà perchè i rispettivi reati si sono estinti «per prescrizione e rigetta per tali reati il ricorso agli effetti civili» rigettando nel resto «i rispettivi ricorsi»; rigetta i ricorsi di Daniela Manuzio, Antonella Musella, Maria Concetta Maio, Massimo Sorace, Filippo Luigi Saccà «al pagamento delle spese processuali»; condanna Pasquale Vadalà e il Grande Ospedale metropolitano “Bianchi Melacrino-Morelli”, responsabile civile, alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile; condanna Pasquale Vadalà, Alessandro Tripodi, Daniela Manuzio e il responsabile civile alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile.

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