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“Edera”, per i supremi giudici esiste un’associazione di narcotrafficanti

Il filone abbreviato del processo è stato definito con la conferma dell’impianto accusatorio e la ridefinizione di alcune condanne

Il filone dell’abbreviato del processo scaturito dall’operazione antidroga denominata “Edera” è approdato in Cassazione dove, nei giorni scorsi, i magistrati della Terza sezione penale hanno, in sintesi, confermato l’esistenza e l’operatività di una narco-associazione, pur rinviando per quanto riguarda la tipologia e quantità dello stupefacente oggetto dell’inchiesta.
Nella pronuncia della Suprema Corte si stabilisce l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata nei confronti di Giuseppe Bellocco, difeso dagli avvocati Gianfranco Giunta e Domenico Infantino, «limitatamente alla recidiva, che elimina e con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Reggio Calabria per la rideterminazione della pena», rigettando nel resto.
I giudici ermellini hanno annullato la sentenza impugnata nei confronti di Francesco Cosimo Calabria «limitatamente ai Capi 6), 7), 8) e 9), con riferimento alla tipologia dello stupefacente», di Damiano Calabria: «limitatamente al Capo 3), quanto alla partecipazione all’associazione e al Capo 14) quanto alla tipologia dello stupefacente»; di Francesco Germanò e Marco Arcuri: «limitatamente alla quantificazione della pena»; di Alessandro Manno: «limitatamente alla recidiva e alla determinazione della pena». I giudici hanno inoltre annullato per Prifti Rezart: «limitatamente ai Capi 6), 7), 8), 9) e 11), relativamente alla tipologia dello stupefacente», per come sostenuto dall’avv. Vincenzo Nobile, che difende l’imputato insieme all’avv. Ilaria Crema, laddove ha impugnato la sente dell’appello evidenziando l’omessa pronuncia sulle specifiche censure formulate alla sentenza in merito all’individuazione della tipologia e quantità dello stupefacente oggetto delle conversazioni. Argomentazioni contenute anche in altri ricorsi, discussi dagli avvocati Rositano, Vannetiello, Solano, Ascrizzi, Rizza, Mandalari, Santonastaso e Speziali.
Infine è stata annullata la sentenza anche nei confronti di Giuseppe Punteri, assistito dall’avv. Caterina Bonarrigo, «limitatamente alle circostanze attenuanti generiche ed alla dosimetria della pena e rinvia per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte di Appello di Reggio Calabria».
Confermate le condanne stabilite nel secondo grado di giudizio nei confronti di Pasquale Calabria e Francesco Trimboli, con conseguente pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.
Il processo “Edera” si fonda sugli esiti investigativi dei Carabinieri del Ros e dei raggruppamenti territorialmente competenti che nel giugno 2019 hanno eseguito l’operazione che si fonda su un’indagine avviata nella primavera del 2010, in prosecuzione della manovra investigativa detta “Reale” che, a più riprese tra il 2010 ed il 2015 aveva già portato all’arresto di numerosi soggetti alcuni ritenuti fra i maggiorenti del cosiddetto “Mandamento Jonico” della ’ndrangheta.

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