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Aria ancora irrespirabile per il fumo dopo l’incendio di sabato a Palmi

Le operazioni di spegnimento sono proseguite per tutta la giornata di ieri. Si cerca di capire le cause del disastro e le possibili conseguenze

Ancora fumo, ancora fiamme. Ancora tanta preoccupazione tra i cittadini della piana di Gioia Tauro per il pauroso incendio che dal pomeriggio di sabato scorso interessa l’area di stoccaggio rifiuti dell’azienda Poly2Oil. La densa coltre di fumo nero che ha imperversato nelle prime 24 ore, dal pomeriggio di domenica ha lasciato il posto ad una nuova grigiastra che continua a portare con sé un odore acre e rendere l’aria irrespirabile.
Le operazioni di spegnimento sono proseguite anche nella giornata di ieri con continui lanci d’acqua da parte dell’elicottero antincendio presente da domenica sul posto e la speranza è che nelle prossime ore il fuoco venga totalmente spento. Non è facile nella pratica raggiungere velocemente questo obiettivo in quanto vanno fatti i conti con il tipo di rifiuti che ha preso fuoco e la rapidità con le quali le fiamme si riattivano.
La preoccupazione è adesso rivolta da un lato al rischio di danno ambientale che il devastante incentivo ha portato e continua a portare con sé. Buona parte della Piana di Gioia Tauro è sotto scacco dei venti che con le loro correnti portano la nube prima in un luogo e poi in un altro rendendo l’aria irrespirabile. E sono in molti a chiedere interventi da parte degli enti preposti, Arpacal su tutti, per capire quali particelle si potrebbe essere sprigionate nell’aria e i conseguenti rischi per la salute.

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