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Reggio, il dirigente della polizia di Stato Renato Panvino promosso Questore

Una carriera in prima linea: dalle catture di super latitanti al “modello Catania

Il reggino Renato Panvino, fino a ieri vicario della Questura di Catanzaro, è stato promosso Questore, e contestualmente dirigente superiore della Polizia di Stato (dal primo luglio). Genitori siciliani, sposato con una figlia, 56 anni, il dottore Renato Panvino è conosciutissimo ben oltre i confini della provincia di Reggio e della Calabria, dove ha trascorso la stragrande maggioranza della carriera da investigatore antimafia di primissimo livello.

In Questura a Reggio, soprattutto nei tanti anni trascorsi alla Squadra Mobile inizialmente da funzionario della sezione “furti e rapine”, poi alla guida della mitica “catturandi” e infine ricoprendo il delicato ruolo di vice dirigente e capo della task force operativa contro la criminalità organizzata, ha messo la firma su decine di operazioni di assoluta importanza. Dalle inchieste antimafia, con decine e decine di arresti contro le ’ndrine di ogni angolo della provincia reggina, ai blitz per catturare gli imprendibili, i super latitanti: da Gaetano Santaiti scovato sottoterra in Aspromonte; a Giovanni Strangio, tra gli autori della strage di Duisburg, rintracciato in Olanda; da Antonio Pelle “la mamma” agguantato in un bunker super attrezzato nella Locride; a Giovanbattista Fracapane, tra i killer più attivi della seconda guerra di ’ndrangheta a Reggio; ed Antonio Commisso inseguito ed arrestato fino in Canada.
Un modus operandi da segugio instancabile che l’ha sempre contraddistinto, sin dal 1994 quando da giovanissimo funzionario alla Polizia ferroviaria calabrese impresse la svolta decisiva nelle indagini per la tragica morte di Nicholas Green. Le sue doti in evidenza anche in Sicilia: prima a dirigere il prestigioso commissariato di Taormina e poi, con risultati eccelsi, da capo centro della Dia di Catania. Anni di successi anche nella lotta alla mafia etnea, a tal punto che la sua permanenza passò alle cronache come “modello Catania” per l'efficacia dei suoi metodi di indagine e soprattutto i brillanti risultati per demolire potenti e malaffare, colletti bianchi compresi, con sequestri e confische record.
Da Vicario del Questore è stato prima a Nuoro poi a Catanzaro. Da luglio 2024 è Questore.

Tanti gli attestati di plauso e congratulazioni. Tra tutti riportiamo le parole del sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro: «Quello voluto dal Capo della Polizia è un doveroso riconoscimento ad un funzionario dello Stato di grande capacità ed esperienza, che nel corso della sua carriera, realizzando efficaci modelli investigativi, ha condotto importanti operazioni contro la ’ndrangheta che gli hanno fatto guadagnare l’apprezzamento degli apparati investigativi internazionali. L’intenso rapporto istituzionale che abbiamo avuto in questi mesi mi ha consentito di apprezzare le sue doti di competenza, efficienza e capacità organizzativa - anche in relazione ai numerosi servizi di ordine pubblico nel capoluogo - oltre che le qualità umane, che sono certa gli consentiranno di raggiungere ulteriori meritati traguardi professionali».

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