Negli ultimi anni, l’amministrazione Falcomatà aveva assicurato che l’uscita dal piano di riequilibrio avrebbe portato in dono ai reggini alcuni sgravi, a partire dall’abbassamento delle tariffe, che a Reggio sono alle stelle. L’uscita dal piano di riequilibrio c’è stata ma l’abbassamento della Tari no. Anzi, è stata addirittura aumentata. Al malcontento che serpeggia in città prova a mettere una pezza il vicesindaco con delega all'Ambiente Paolo Brunetti.
«Gli aumenti delle aliquote, seppur minimi, sono direttamente proporzionali agli aumenti delle tariffe definiti dalla Regione Calabria – afferma Brunetti –. Si tratta di un adeguamento a un aumento determinato dal centrodestra regionale, la stessa parte politica che a Reggio si scaglia contro la governance comunale all’insegna del populismo, tentando di agitare le acque e offuscare la percezione dei cittadini. Non meno importante è il costo dei conferimenti in discarica. Mentre in passato con la gestione del ciclo dei rifiuti da parte della Città Metropolitana, al Comune di Reggio Calabria era consentito lo scarico negli impianti di conferimento più prossimi al territorio reggino, adesso la gestione regionale ha ribaltato il sistema, dirottando i conferimenti del nostro Comune su territori nella parte nord della Calabria, determinando così un aumento dei costi e un rallentamento nei conferimenti».
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