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Blocco treni AV, pesanti conseguenze in Calabria: sospesi 8 collegamenti con Paola e Cosenza. Il sindaco Caruso: "E' una vergogna"

Le regioni interessate dalla sospensione sono, oltre alla Campania, Sicilia, Calabria e Basilicata

Sta già provocando pesanti conseguenze sul traffico ferroviario il blocco dei treni di Alta velocità e regionali, entrato in vigore dalle 22 di ieri, causato dalla necessità di effettuare le operazioni di recupero dei carri merci «sviati» a Centola, in provincia di Salerno, e di ripristino dell’infrastruttura ferroviaria.

Le regioni interessate dalla sospensione sono, oltre alla Campania, Sicilia, Calabria e Basilicata. Le Ferrovie dello Stato hanno reso noto che sono previsti servizi alternativi con bus per garantire la continuità territoriale sia per i treni a lunga percorrenza che per i regionali.

Per la Calabria, in particolare, la sospensione riguarda otto collegamenti fra Napoli e Sapri con Paola e Cosenza, per i quali l'interscambio con bus è previsto nelle stazioni di Vallo della Lucania e Sapri. Il blocco si protrarrà fino a venerdì mattina alle 6, quando é prevista la conclusione dei lavori.

“A che serve profondere sforzi ed energie e spendere fiumi di parole sulla necessità di sviluppare un sistema di collegamenti ferroviari che, attraverso l'alta velocità, possa convogliare in Calabria flussi turistici sempre più consistenti, se non si riesce neanche a garantire l'ordinarietà ed il benché minimo collegamento ferroviario con il Sud, in un periodo come l'estate nel quale tutti i convogli dovrebbero essere potenziati anziché essere cancellati, generando il caos totale?” afferma il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, che ha inteso denunciare quanto sta accadendo in questi giorni sulla linea ferroviaria che collega la tratta tirrenica calabrese e la Calabria con il resto d'Italia.

“E' bastato il deragliamento, per fortuna senza conseguenze, di un treno merci tra Sapri e Battipaglia, per far saltare ogni tipo di collegamento con il resto d'Italia. Treni soppressi da più giorni ed un fermo totale al transito ferroviario fino a giorno 26 luglio per consentire i lavori di riparazione della tratta danneggiata che si sarebbero dovuti risolvere in tempi assolutamente più brevi. E' questa – si chiede Franz Caruso – l'Italia che vogliamo? Con la Calabria tagliata fuori dal resto d'Italia e con scenari da terzo mondo ed un ritorno al passato, al tempo in cui i viaggi in treno equivalevano ad affrontare vere e proprie odissee? Sembra di essere sprofondati nel buio più pesto.

Le cronache di questi giorni raccontano di spostamenti impossibili, di convogli ferroviari soppressi all'ultimo momento, di carrozze stipate fino all'inverosimile a causa dell'incauta decisione di Ferrovie dello Stato di far salire sugli unici treni disponibili numeri spropositati di persone cui non si è riusciti a fornire neanche degli autobus sostitutivi. Non vogliamo – continua Franz Caruso – minimamente pensare a cosa accadrà in questi prossimi giorni, fino al ripristino dei collegamenti, con vacanzieri e turisti in procinto di raggiungere le località di villeggiatura. Mi chiedo – si domanda il Sindaco di Cosenza – se ancora valga la pena arrovellarsi sull'alta velocità o sul Ponte sullo Stretto, se è questa l'idea che di noi hanno coloro che muovono i fili della politica. La speranza è che riescano ad avere un sussulto di dignità e a ravvedersi, ma in queste condizioni è fin troppo legittimo nutrire seri dubbi e perplessità”.

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