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Polistena, venerdì un sit-in di protesta davanti all’ospedale Spoke

Ennesima manifestazione per la sanità pubblica. Il Comitato attacca Occhiuto per l’ipotesi chiusura

“Sanità negata! Siamo ancora qui! Uniti per una sanità a misura di persona. Uniti per dire NO agli scippi, ai tradimenti e al diritto di cura negato nella Piana”. Con questi slogan, a due anni di distanza dalla propria costituzione, il Comitato spontaneo a tutela della salute, ha indetto per venerdì 26 un sit-in di protesta davanti all’ospedale Spoke di Polistena. Il raduno è previsto per le ore 18.30 davanti ai cancelli del “Santa Maria degli Ungheresi”.

Nella convinzione che «la partecipazione di tutti è indispensabile per ottenere risultati concreti», i soci fondatori del Comitato spontaneo Marisa Valensise, Francesco Trimarchi, Marcello Cordiano e Francesco Nasso hanno tenuto ieri pomeriggio una conferenza stampa per spiegare i motivi che spingono a tornare a protestare davanti ai cancelli dell’ospedale.
Denunciando la drammatica carenza di personale in gran parte dei reparti dell’ospedale Spoke di Polistena, Marisa Valensise, presidente del Comitato, ha chiesto a gran voce dove siano finiti i soldi destinati alla ristrutturazione dell’ospedale.

«La Regione Calabria non risponde ai cittadini della Piana – sostengono i soci del Comitato – 15 giorni fa abbiamo chiesto, attraverso una Pec, un incontro al presidente Occhiuto. Visto che nessuno ci ha risposto, non ci resta che ritornare a scendere in piazza».
Al presidente della Regione e commissario alla sanità calabrese Roberto Occhiuto, il Comitato spontaneo di Polistena rimprovera che ad oggi, e nonostante l’imponente manifestazione del 4 maggio scorso promossa dal Comune, nulla del decreto n. 64 del 2024 è stato modificato nella parte sull’unico ospedale Spoke della Piana, cioè Polistena che inoltre, alla luce del Dca 141 del 17 giugno, non è stato inserito tra i presidi destinatari di finanziamenti per la ristrutturazione.

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