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Affari di droga sulla Costa Viola: “Lampetra” verso la sentenza

Il processo “Lampetra”, e un gruppo riconducibile alle 'ndrine di Scilla, verso la sentenza di secondo grado. In Corte d'Appello – il collegio è presieduto dal giudice Alfredo Sicuro, consiglieri Caterina Catalano e Cristina Foti – sono state completate le discussioni dei difensori dei sedici imputati. Chiusa la fase delle arringhe il processo “Lampetra” è stato rinviato al 12 settembre, optando per il rinvio “tecnico” in cui dopo le eventuali, mai obbligatorie e secondo procedura solo facoltative, repliche della Procura generale – il sostituto Pg Danilo Riva completando il proprio intervento ha avanzato la richiesta di confermare tutte le condanne disposte di primo grado (la sentenza del Gup è stata emessa il 28 novembre 2022) – per poi proseguire nella stessa giornata nella fase del ritiro in camera di consiglio e lettura della sentenza. Due le parti civili: il Comune di Scilla e il Ministero degli Interni.

Il processo “Lampetra” nasce dall'omonima retata della Procura distrettuale antimafia che ha contribuito a smantellare capi e gregari della cosca “Nasone Gaietti” di Scilla. Un blitz condotto dai Carabinieri nell’estate 2021 smantellando un'organizzazione che monopolizzava lo spaccio di sostanze stupefacenti tra Scilla, Bagnara e Sant'Eufemia in Aspromonte.
Non solo “Lampetra” per contrastare i clan di Scilla. Dalla recentissima inchiesta “Nuova linea”, passando per le più datate “Cyranò” e “Alba da Scilla”, la cittadina simbolo della Costa Viola, da tanti indicata come la “perla del Tirreno” per le straordinarie bellezze naturali e paesaggistiche, è da sempre stretta in una asfissiante morsa mafiosa delle estorsioni a commercianti, imprenditori, costruttori. Tra le altre ingerenze criminali gli affari del narcotraffico. Come emerge a chiare lettere nelle motivazioni della sentenza di primo grado “Lampetra”, i clan scillesi monopolizzavano Scilla: dalla gestione della piazza dello spaccio di cocaina e marijuana alla compravendita di partite di stupefacenti per rifornire gli amici e compari dell'hinterland scillese e di una porzione di Aspromonte.

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