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Reggio, un’altra estate in “ostaggio” delle fogne

Le onde nel loro moto incessante sono increspate dal maestrale che soffia senza sosta, mentre i raggi del sole (cocente) si infrangono sul marmo bianco del lungomare con tanta veemenza che costringono stringere le palpebre per poter vedere.
La zona del Parco lineare sud è una meraviglia, un gioiello grezzo che attende da anni di essere messo in mostra.
Un’attesa che anche quest’anno rimarrà tale. Due giorni fa, infatti, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha firmato l’ordinanza (l’ennesima) di divieto di balneazione in questa zona.
Il perché è facilmente intuibile mettendo i piedi in spiaggia: il tanfo di fogna rende l’aria quasi irrespirabile e l’acqua ha un colore indefinito. Nonostante l’ordinanza firmata 48 ore prima, non c’è nessun cartello che metta in guardia sui pericoli di balneazione in quell’area e così non è difficile trovare bagnanti che sguazzano in mezzo a una pozza torbida, alcuni anche a pochi metri dallo sfogo di una delle fogne che sgorgano in mare.
È il caso, per esempio, di una famiglia di cinque persone. I piccoli fanno il bagno, mentre gli adulti stanno con i piedi a mollo a guardare il mare. Appena vengono informati dell’ordinanza di divieto di balneazione, si affrettano a fare uscire i bambini dall’acqua. La puzza, comunque, avrebbe dovuto perlomeno fargli sorgere il dubbio.

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