Dopo l’assemblea pubblica indetta dall’Amministrazione di Franco Cagliuso per discutere della chiusura della guardia medica, era stata annunciata dalla pagina social del Comune una riunione giorno 7, a cui il sindaco «facendo seguito agli impegni pubblicamente presi», avrebbe partecipato insieme ad altri colleghi della Locride, alla presenza del presidente della Regione Roberto Occhiuto, dell’assessore e del consigliere regionale Giovanni Calabrese e Salvatore Cirillo, dei vertici dell’Asp di riferimento e, in particolare, del direttore generale Lucia Di Furia. Oggetto dell’incontro sono stati proprio «i servizi di assistenza in continuità ed i presidi di guardia media a rischio chiusura».
Abbiamo chiesto al primo cittadino, Franco Cagliuso, qual è l'impegno che è stato assunto rispetto alla guardia medica e a che determinazioni si è arrivati.
«Se riusciranno, perché anche lì c'è carenza, ci manderanno i trimestrali, medici con un contratto a tempo di tre mesi, che sono addirittura di difficile reperibilità. – ha risposto - Però c'è l'impegno che considereranno la territorialità e la vastità dell'entroterra: come dire che siamo tra i più considerati perché si possa ovviare a questa défaillance, questo buco ma non c'è una soluzione definitiva. Perché in Calabria – dice lei (la dottoressa di Furia, ndc) – ci sono 330 guardie mediche ed è difficilissimo coprirla. Però abbiamo, in un certo senso, una prelazione a Caulonia per com'è la situazione».
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