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Ponte, in Calabria scende in piazza pure il fronte del Sì

Avviata una petizione a sostegno del collegamento stabile nello Stretto e a settembre «una grande manifestazione». Iniziativa del deputato Sasso (Lega) sottoscritta da decine di professionisti calabresi e siciliani

«Anche i Sì al Ponte scenderanno in piazza». L’annuncio viene dalla Calabria, assieme alla notizia dell’avvio di una petizione a sostegno della grande infrastruttura, allegata a una lettera sottoscritta da decine di imprenditori e professionisti calabresi e siciliani. A promuovere l’iniziativa è il deputato della Lega e coordinatore del partito in Calabria, Rossano Sasso. «Nelle prossime settimane – afferma – sarà pronta una piattaforma online che raccoglierà le adesioni, e a settembre organizzeremo una grande manifestazione di piazza per dire Sì al Ponte». Anzi, le manifestazioni dovrebbero essere due, una in Calabria e l’altra a Messina, perché un’analoga iniziativa sarà annunciata a breve anche sul versante peloritano. Ed ecco alcuni stralci del documento firmato da docenti universitari, industriali, avvocati, architetti, ingegneri, imprenditori del commercio, esperti di turismo e marketing, dirigenti di enti e rappresentanti di associazioni.
«Pensare al Ponte sullo Stretto – scrivono – significa entrare nel futuro da protagonisti, significa sentirsi ed essere gli eredi di quella storia che partendo dalla Magna Grecia e passando per Roma ha imposto l’Italia come esempio di innovazione e di ambizione nel mondo. L’Italia è al centro del Mediterraneo ed è il ponte naturale dell’Europa verso l’Africa e l’Asia. Il Ponte sullo Stretto è una infrastruttura cruciale per raggiungere questo obiettivo, consentendo un collegamento stabile e continuo tra la Sicilia e il continente europeo. Il Ponte sullo Stretto è un’opera grandiosa, una sfida e un’opportunità per la nostra industria ingegneristica. È il simbolo di una nazione che tutta insieme guarda al futuro con ambizione, determinata a superare le divisioni e le difficoltà. Sarà un incentivo per le imprese di tutto il mondo ad investire nel Sud Italia, portando nuovi posti di lavoro e favorendo lo sviluppo economico locale. Renderà la Sicilia accessibile favorendo il turismo destagionalizzato che usufruirà delle bellezze culturali e naturali della regione».

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