Uno spiraglio c’è. Forse l’esperienza straordinaria di assistenza della casa di riposo Don Orione non è destinata a concludersi. La parabola di una delle realtà più solide ed affidabili del territorio pare possa svoltare. Si riaccendono le speranze per i 24 utenti e le loro famiglie e per i 16 operatori. L’ipotesi di un possibile subentro da parte di un operatore economico già in possesso dell’accreditamento alla Regione è stato annunciato dal rappresentante de della Cisl. La possibilità di un possibile rilevamento della struttura ha ha portato ad una prima conclusione: la “sospensione” dello stato di agitazione che le parti sociali avevano proclamato nel mese di luglio. Lo scenario infatti era apparso davvero preoccupante i titolari della storica struttura che ha erogato e per diversi decenni servizi socio assistenziali rivolti a soggetti fragili aveva annunciato la cessazione definitiva delle attività il 31 dicembre. Una decisione dolorosa che rappresenta l’epilogo di una situazione finanziaria già precaria che nel tempo si è ulteriormente aggravata anche a seguito dell’iter avviato con la Regione finalizzato alla conversione ed accreditamento da casa di riposo in Rsa.
La procedura avviata nel 2019 ha richiesto una serie di adempimenti, anche strutturali in ottemperanza alla normativa regionale, che ha comportato una lievitazione delle spese che non riescono ad essere coperte dai ricavi. Tanto che ad oggi le perdite, pare ammontino a 6 milioni di euro. Una situazione finanziaria complessa in cui la cessazione dell’attività è sembrata inevitabile per scongiurare il fallimento della struttura stessa.
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