Udienze separate davanti al Tribunale della libertà per discutere i ricorsi avanzati dalla Procura antimafia contro i nove indagati dell'operazione “Ducale” per cui il gip Vincenzo Quaranta non ha disposto misura cautelare. Tra i nove indagati sui quali adesso pende l'appello dei procuratori aggiunti Walter Ignazitto e Stefano Musolino e del Pubblico ministero Salvatore Rossello spicca la posizione dei due politici coinvolti nell'indagine – il consigliere regionale Giuseppe Neri, all'epoca dei fatti capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Campanella; e il consigliere comunale Giuseppe Sera, che fino ai giorni dell'operazione “Ducale” ricopriva il ruolo di capogruppo del Partito democratico a Palazzo San Giorgio – e di Daniel Barillà, l'esponente dei Democratici tra i più attivi capi elettori di Reggio nord e non solo nella frazione Sambatello e nell'area della Vallata del Gallico dove risiede ed opera imprenditorialmente. I magistrati della direzione distrettuale antimafia - sempre «in riforma dell'ordinanza emessa dal gip Vincenzo Quaranta il 3 giugno 2024» - hanno avanzato ricorso sulla posizione della scrutatrice indagata Martina Giustra, «previo riconoscimento dell'aggravante mafiosa» e inerente le operazioni di voto al seggio elettorale “88" di Reggio Calabria per le Regionali del 26 gennaio 2020 e delle Comunali del 20 e 21 settembre 2020.
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