I sabotaggi nei periodi di siccità sono ricorrenti. Ma attorno alla distribuzione dell’acqua l’estate 2024 ha registrato episodi inquietanti che arrivano all’intimidazione. Porte sventrate e cartucce davanti alle porte di accesso ai serbatoi. Un’escalation di violenza che si è registrata in più episodi: a Cannavò a Terreti ed a Cataforio, frazione in cui non si avvertono neanche disservizi. Un quadro denunciato dalla Sorical che oggi è sotto la lente delle Forze dell’Ordine. L’emergenza idrica sfocia in comportamenti criminali. Le denunce presentate ai Carabinieri sono al centro di un’indagine. Un grido di allarme che arriva dall’amministratore unico della Sorical, Cataldo Calabretta. «Ciò che sta accedendo a Reggio è di una gravità inaudita, auspico che le forze dell’ordine facciano piena luce e individuino gli autori di tali gesti irresponsabili. Esprimo solidarietà ai nostri lavoratori che con grande abnegazione e spirito di sacrificio stanno garantendo l’accesso all’acqua potabile ai reggini in un contesto di grave siccità».
Una vera sfida condotta con metodi mafiosi, una sorta di messaggio che è stato lanciato nei giorni scorsi, spiegano dalla società che si occupa della gestione del servizio idrico integrato «sono state trovate diverse cartucce di fucile adagiate alle porte di ingresso di due serbatoi della città. In particolare una porta del serbatoio è stata forzata tranciando il lucchetto, consentendo così l’accesso alle camere di manovra. Dopo la riparazione e la presentazione della denuncia, a distanza di pochi giorni, è stata trovata una busta contenente diverse cartucce di fucile. Per tutti gli episodi sono state presentate denunce ai Carabinieri che hanno avviato le indagini». Certo non è la prima volta, anche negli anni scorsi più volte sono state “forzate” le manovre per dirottare i flussi idrici.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia