La morte di Matacena e della madre, Indagata la moglie dell’ex deputato: chi è Maria Pia Tropepi
Nata a Lamezia, cresciuta a Sinopoli ma con passaporto francese, 43 anni, vive tra l’Italia e Dubai dove risulta titolare e ceo di alcune società. Seconda moglie di Amedeo Matacena jr, medico chirurgo ed ex modella, contessa francese per diritto di nascita da parte di padre, sull’imprenditrice di successo Maria Pia Tropepi c’è adesso un terribile sospetto della Procura di Reggio: ha qualche responsabilità nelle morti del marito e della suocera, avvenute a distanza di tre mesi una dall’altra negli Emirati Arabi? La storia, tutta ancora da scrivere, è quella degli ultimi giorni dell’armatore reggino, deputato dal 1994 al 2001 e fra l’altro componente della commissione Difesa della Camera, deceduto a Dubai dove si trovava anche a seguito di una condanna per concorso esterno con la ’ndrangheta rimediata a Reggio nell’ambito del processo “Olimpia”. Raffaella De Carolis, ex miss Italia nel 1962, aveva raggiunto il figlio pochi mesi prima di morire, il 18 giugno 2022. Matacena è morto il successivo 16 settembre, esattamente il giorno dopo il suo cinquantanovesimo compleanno. A giugno 2023 sarebbe tornato un uomo libero perché la sua condanna, allo scadere dei dieci anni, sarebbe diventata inesigibile, quindi annullata. Due decessi ufficialmente per cause naturali, ma che sono prima finiti al centro di sospetti e adesso dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore reggino Sara Parezzan con l’aggiunto Stefano Musolino. «Gli organi competenti nel territorio di Dubai hanno certificato la morte per infarto avvenuta in ospedale ed escluso la necessità di procedere ad esame autoptico», aveva scritto Tropepi nei mesi scorsi al nostro giornale. La Procura di Reggio, però, ha deciso di svolgere accertamenti sui corpi di Matacena e anche della madre, disponendo la riesumazione delle salme come anticipato ieri in esclusiva dalla Gazzetta del Sud. Il corpo di Matacena, giunto integro da Dubai lo scorso anno, è tumulato nel cimitero di Formia, nella cappella della famiglia della conduttrice della Rai Alessandra Canale, da cui l’ex parlamentare aveva avuto un figlio, mentre Raffaela De Carolis è stata seppellita in riva allo Stretto. La Dda di Reggio, coordinata da Giuseppe Lombardo, ha disposto nello specifico accertamenti tossicologici sulle due salme, nominando periti Aniello Maiese e Maria Chiara David, docenti all’Università La Sapienza. L’indagata, difesa dall’avv. Attilio Parrelli del Foro di Reggio, ha nominato un proprio consulente di fiducia. Le operazioni inizieranno il prossimo primo ottobre. Nell’ambito della stessa inchiesta, ma non per il presunto duplice omicidio, risultano indagate altre tre persone. Secondo quanto riferito dall’Ansa, la Procura di Reggio, infatti, ha affidato alla Dia accertamenti pure su presunti falsi testamenti e su ipotesi di reato legate alla gestione postuma del patrimonio delle vittime. In questo contesto sarebbe indagata ancora Tropepi (falsità in testamento olografo, circonvenzione di incapaci, autoriciclaggio, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, accesso abusivo a un sistema informatico ed estorsione) insieme al figlio Giovanni Rispoli, 23 anni, di Castellammare di Stabia, sospettato di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Risulterebbe indagato anche lo storico collaboratore del politico, Martino Politi, 57 anni, accusato di falsità in testamento olografo e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. E sarebbe sotto inchiesta per violazione di domicilio e furto in abitazione, infine, Elio Matacena, 58 anni, il fratello dell’ex parlamentare che, pochi giorni dopo la morte della madre, sarebbe entrato nella casa della De Carolis, a Reggio, per impossessarsi di alcuni suoi beni.