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Reggio Calabria, l’aeroporto “vola”: chiuderà il 2024 con 640mila utenti

Il numero dei passeggeri arrivati nei tre aeroporti calabresi nel 2024 è cresciuto dell’8,5%, passando da 3,3 milioni e 3 milioni 639mila. Il dato è stato ufficializzato ieri dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in un video su Instagram, nel quale vengono mostrati i numeri aggiornati degli scali calabresi gestiti dalla Sacal. «Quello della Calabria – ha detto il governatore – è uno dei sistemi aeroportuali che sta crescendo di più. Anche Lamezia crescerà a novembre e dicembre con un +5,6%».
Svetta su tutti il “Tito Minniti”: «Chiaramente Reggio Calabria – ha sottolineato ancora il presidente della Regione – è l’aeroporto che cresce di più in Italia e chiuderà il 2024 con un +115%, quindi 640.000 passeggeri a fronte dei 290.000 nel 2023. Anche Crotone ha un incremento del 48,1%: l’anno scorso ha avuto 227.000 passeggeri e quest’anno 314.315».
«Quindi – ha concluso Occhiuto – quello calabrese è un sistema aeroportuale che si sta sviluppando ulteriormente perché abbiamo altri accordi già ratificati Ryanair su Lamezia, Reggio e Crotone e ci sono altri contatti con altri vettori per fare arrivare in Calabria più turisti possibili perché la Calabria merita di essere una regione che farà del turismo uno dei driver principali dello sviluppo».
Importante, per il “Minniti”, è l’impegno di Ryanair che ha deciso di fare base con una serie di nuove internazionali. L’aeroporto dello Stretto è così tornato appetibile anche per l’utenza siciliana e messinese in particolare. In quest’ottica i collegamenti tra i porti, i trasporti intermodali, la condivisione di progetti e iniziative da parte delle Aziende di trasporto locale tra le due sponde stanno contribuendo alla realizzazione concreta di una più organica Area integrata dello Stretto, la quale trova ora come suo scalo aereo di riferimento proprio il “Minniti”, come era naturale che fosse e come finora non è stato, invece, possibile. C’è ancora tanto lavoro da fare, nell’ottica della conurbazione, ma questi sono i primi passi concreti, confermati anche dal serrato confronto all’interno del “Tavolo tecnico per la navigazione nello Stretto”, presieduto dall’ammiraglio Nunzio Martello.

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