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L’aeroporto dello Stretto adesso “vola”: da cenerentola a modello nazionale

Era in caduta libera, adesso ha ripreso il volo più in alto che mai. E il “Tito Minniti” diventa persino un modello positivo per gli aeroporti, con numeri in continua crescita e prospettive sempre più rosa. Finora hanno pagato gli sforzi della Regione e la sinergia operativa con Ryanair, che ha deciso di fare base anche in riva allo Stretto.
Elemento dirompente è stata la decisione della Cittadella che, dallo scorso 1 agosto, ha annullato - per i vettori che volano dagli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone - la cosiddetta addizionale comunale, che incide per 6,50 euro per ogni passeggero. Una scelta mirata, spiegano dalla Regione, «ad attrarre nuove compagnie aeree, nuove rotte e nuovi investimenti», che ha già spinto Ryanair ad investire ancora di più con i nuovi voli da Reggio, fra l’altro, su Milano.
Da Roma si fa sentire l’amministratore delegato della holding , Michael O’Leary, che più volte negli ultimi mesi, con l’ad di Ryanair Eddie Wilson, è stato al fianco del governatore Occhiuto tra Dublino e la Calabria: «Per far crescere il turismo italiano, Ryanair chiede al Governo e alle Regioni di abolire l’addizionale municipale in tutti gli aeroporti italiani, come già hanno fatto il Friuli Venezia Giulia e la Calabria. Ciò consentirà a Ryanair e ad altre compagnie aeree di offrire una rapida crescita con nuove rotte, turismo e posti di lavoro su base annua, come ha fatto Ryanair in Friuli Venezia Giulia e Calabria con 3 nuovi aeromobili basati e oltre 20 nuove rotte nell’inverno 2024, a seguito della decisione di eliminare la tassa comunale».

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