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Proliferano le “case-discarica” a Reggio Calabria, bombe ambientali da nord a sud

Quintali e quintali di rifiuti accumulati in un edificio abbandonato. Una vera discarica a pochi metri da due istituti scolastici a una manciata di isolati dal centro storico di Reggio Calabria e in prossimità della chiesa della Madonna dei Poveri al Trabocchetto, il più antico edificio cristiano della città. Un quadro desolante che cristallizza il poco senso civico dei reggini e l'assenza di controllo da parte del Comune.
Una bomba ambientale in cui proliferano ratti e blatte in una via percorsa dagli studenti e non solo. Una vicenda purtroppo non isolata perché in città di ruderi abbandonati trasformati in discarica da chi si ostina a non fare la differenziata ce ne sono diversi. Il territorio tanto in centro che in periferia è costellato di queste strutture diroccate in cui chi può abbandona di tutto.
Di chi è la competenza di rimuovere i rifiuti? La società che si occupa dei servizi di igiene secondo il capitolato non può intervenire all'interno di una struttura di proprietà di privati, spesso anche pericolante. Il Comune da canto suo dovrebbe provvedere a stringere le maglie dei controlli. E i cittadini poi dovrebbero fare il resto. La comunità reggina a distanza di circa dieci anni dal debutto della differenziata continuano a mostrare poco interesse per questo sistema. Sull’altare dell’abusivismo e dell’evasione si continua ad inquinare e a deturpare il territorio. Perché i dati dell’evasione continuano a rimanere alti. Superano il 50%.

Quindi oltre la metà dei contribuenti reggini continua a non pagare il servizio di raccolta e di smaltimento. Certo nell’ultimo anno i dati sulla riscossione sono notevolmente migliorati, ma sono ancora lontani da quello che dovrebbero essere. Il risultato? I cittadini onesti pagano tanto per un servizio che poi non brilla per efficienza. E se il servizio non brilla per efficienza, (il debutto di Ecologia oggi non è stato dei più esaltanti e solo adesso pare che il sistema stia mostrando timidi miglioramenti), è altrettanto vero che il decoro di un territorio passa anche dal rispetto delle regole di chi ci vive. E in questo i reggini mostrano un senso di appartenenza discutibile.

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